Lungo l'Antica Via Valeriana
Quando si parla di Antica Strada Valeriana, si pensa spesso al tratto che collega Pilzone a Pisogne, e non tutti sono a conoscenza del fatto che il tragitto oroginario sia molto più ampio. Essa, infatti, era l'unica via che collegava Brescia al Passo del Tonale e al Passo dell'Aprica fino alla costruzione della strada che ancora oggi costeggia il lago. Secondo i nostri studi (più appassionati che approfonditi) una "Via Valeriana" proseguirebbe dall'Aprica a Sondrio (forse anche oltre) ed è nostra ipotesi che si estenda anche nelle altre direzioni. Essendoci così appassionati a questa particolare Strada, lo scorso anno abbiamo scoperto l'ottimo lavoro eseguito da Gli amici della Via Valeriana (www.viavaleriana.it) che si sono preoccupati di ridisegnarne, segnandolo accuratamente, il percorso da Pisogne fino al Passo del Tonale e all'Aprica.
In questo articolo vi racconteremo la nostra esperienza lungo questa "Via": più di 100km da Pilzone a Edolo (dove si divide per raggiungere a Est il Tonale, a Ovest l'Aprica) in cinque tappe, compiute in cinque domeniche, servendoci della linea ferroviaria TreNord Brescia-Iseo-Edolo ("Trenino della ValCamonica", come mi è sempre piaciuto chiamarlo fin da piccolo), facendo coincidere con le stazioni l'inizio e la fine di ogni tappa.
Pilzone-Pisogne (24km ca.)
È sicuramente la tappa più conosciuta di questo lungo tragitto, ma non per questo la meno bella. Il percorso costeggia il Lago d'Iseo, elevandosi a mezza costa sui monti che lo circondano, offrendoci, così, magnifiche vedute sullo splendente specchio d'acqua. Immersi nella natura attreversiamo piccoli paesi caratteristici, alternando tratti di sentiero a strade asfaltate, senza particolari disvelli, fino a Zone, dove si affronta la prima vera salita per raggiungere località Croce di Zone. Da qui si scende costantemente fino a San Bartolomeo (la cui Chiesa meriterebbe una visita, soprattutto nel periodo della festa del Santo) e, infine, a Pisogne.
Personalmente, abbiamo percorso questo tratto innumerevoli volte e, per le emozioni che ci ha regalato e le esperienze che ci ha fatto vivere, meriterebbe un capitolo a sè.
Pisogne-BoarioTerme (17km ca.)
Scendiamo dal treno a Pisogne e ci accorgiamo che una leggera pioggerellina ha deciso di accompagnarci. Indossiamo le giacche a vento impermeabili, predisponiamo i copri-zaino e partiamo. La pioggia continuerà fino a fine tappa, più o meno leggera, ma senza togliere il fascino di camminare lungo questa antica via. Per quanto questa tappa sia quella con più percentuale di asfalto, non vuol dire che sia la meno bella; si eleva a mezza costa facendoci immergere nella natura, fresca e colorata, per poi ridiscendere e attraversare i paesi, e i loro affascinanti borghi antichi, sulla sinistra orografica del fiume Oglio, fino a Boario Terme, dove ci regala una perla squisita: il Ponte di Montecchio. Attraversando questo ponte scenografico, ci ritroviamo sulla sponda opposta del fiume, lungo la quale continueremo il nostro cammino.
BoarioTerme-Breno (22km ca.)
Da qui il nostro itinerario diverge leggermente da quello proposto nel sito sopra riportato, più per ragioni logistiche che altro.
Da Boario ci alziamo attraversando piccoli ma suggestivi centri abitati mentre il terreno sotto ai nostri piedi cambia continuamente da asfalto a sterrato a sentiero, fino a raggiungere il Convento della SS. Annunciata. Di particolare interesse in questa prima frazione, si trova lungo una salita, incavato nella roccia, un suggestivo altare dedicato alla Madonna Nera.
Dal Convento si raggiunge Ossimo Inferiore, superato il quale si prende un sentiero quasi fiabesco, che s'immerge in un fitto bosco, per poi abbassarsi e scendere fino a Malegno. Da qui seguiamo il percorso della Via Valeriana fino ad incrociare un cartello che indica un sentiero, in discesa alla nostra destra, e che riporta come destinazione "Panchina Gigante Breno". Seguendo al contrario il sentiero che da Breno porta alla panchina in questione, raggiungiamo il paese e, poco dopo, la stazione.
Breno-Cedegolo (20km ca.)
Dalla stazione risaliamo alla Panchina Gigante, e da lì riprendiamo la Via Valeriana. La strada ci conduce a Losine, a Cerveno, alternando ai centri abitati sentieri immersi nella natura incontrastata, e, passando per il suggestivo paese di Pescarzo, ci fa raggiungere Novelle (Sellero). Qui abbandoniamo il percorso e scendiamo a Cedegolo, raggiungendone la stazione.
Cedegolo-Edolo (23km ca.)
Scesi dal treno a Cedegolo, risaliamo a Novelle, dove riprendiamo il tragitto interrotto la domenica precedente. Da qui seguiamo la ciclabile asfaltata, ma comunque immersa nella natura, fino a Forno Allione (N.B. all'inizio del paese, lungo il percorso ci sono due grosse piante di ciliegie, buonissime!). Superata la stazione lasciamo il paese e riprendiamo la strada in mezzo al bosco, che pian piano ci conduce a Malonno. Qui prendiamo un sentiero che passa sopra al cimitero, mentre l'ambiente che ci circonda si fa sempre più selvaggio, fino a ritrovarci completamente immersi nel bosco, avvolti dalla natura e dal silenzio, rotto soltanto dal rumore del vento e degli animali. In piena contemplazione della natura, estasiati dalla bellezza e dal senso di pace che si propaga intorno a noi, saliamo alla Chiesa di Sant'Andrea, punto panoramico e molto suggestivo, per poi affrontare l'ultimo tratto di bosco, in alcuni punti attrezzato con delle catene, e scendere finalmente a Edolo.
Quest'ultima nostra tappa contiene qualche km in più, in quanto, giunti a Edolo con troppo anticipo sul treno di ritorno, ci siamo lanciati in esplorazione continuando la Via Valeriana, attraversando Edolo e salendo fino alla Santella di Mu, per poi ridiscendere alla stazione (3km ca.).
Concludendo, se cercassimo di descrivere la Via Valeriana con una parola, potremmo definirla "affascinante". Camminare lungo questa Strada è piacevole, non troppo difficile, ci regala il piacere di immergerci nella natura e condividerla con chi vogliamo, ci sorprende con panorami e vedute mozzafiato o con colori puri e profumi genuini; nei paesi e nei borghi che attraversa si respira la semplicità e la storia, ci sono un'infinità di Chiese e Chiesette lungo il percorso che meriterebbero una visita così come non mancano musei e siti di interesse archeologico... è un cammino che unisce tante diverse componenti e che, io credo, non si possa capire davvero finché non lo si vive. Per questo non vediamo l'ora di completarlo con le tappe restanti e, speriamo presto, di poterlo percorrere interamente, senza interruzioni.