Malga Lincino si raggiunge abbandonando la Strada Statale della Val Camonica all'altezza di Cedegolo per deviare a destra, alla volte di Fresine da dove si prosegue per carrozzabile un po' più stretta ma ottima passando la frazione di Valle. Al termine della strada si trova Malga Lincino, punto di partenza di una funivia che supera il ripido salto oltre il quale si apre la Valle Adamè. Lasciata l'auto si segue l'indicazione che permette di imboccare un buon sentiero che si porta verso destra per poi risalire con numerosi tornanti il citato salto. Al termine della salita una traversata a mezza costa porta nei pressi di un piccolo bacino artificiale sulla cui sponda opposta sorge il rifugio CAI Lissone. Senza prendere per quest'ultimo si prosegue lungo il pianeggiante fondovalle lambendo la Malga Adamè per arrivare agevolmente al rifugio Baita Adamè. Si traversa il torrente e ci si porta sul versante opposto (segnavia n° 30) e si percorre tutto il fondovalle fino alla testata della valle chiusa in alto dalla seraccata della Vedretta di Adamè. Verso quota 2300 (segnaletica bianco-rossa) si piega a destra per rimontare brevemente il filo di una morena e quindi volgere ancora a destra andado ad attraversare un canale di sfasciumi (neve ad inizio stagione). Si prosegue risalendo un ripido pendio che porta alla base di un canalino roccioso che si deve superare con facile arrampicata. In cima alla successiva ganda di pietre si raggiunge il bivacco. (Fonte Rifugi-bivacchi.com)
Partenza da casa ore 6:00. Preferiamo partire presto e goderci la giornata con maggior tranquillità, anche se ciò comporta alzarsi presto, ma, come mi piace sempre ripetere, anche il sole si alza all'alba.Ci aspetta un viaggio in auto di circa un'ora e mezza, ma quando si sale verso la Valle, il viaggio non è mai pesante. Lasciamo la tangenziale a Cedegolo e seguiamo la strada che, stringendosi sempre più e compiendo una serie di innumerevoli tornanti, ci conduce a Malga Lincino. Qui abbandoniamo l'auto e ci apprestiamo ad intraprendere la nostra escursione; direzione bivacco Ceco Baroni. Sono da poco passate le 7:30.Il sentiero s'inerpica lungo sinuosi tornanti piacevoli, ma constantemente in salita, fino a raggiungere il rifugio Città di Lissone dopo poco meno di un'ora di cammino.Superiamo il rifugio e c'immergiamo nella maestosa e colorata Val Adamè. L'aria pura e fresca del mattino, il silenzio rotto solo dal fischio delle marmotte e dall'acqua che scorre lungo il torrente, e i raggi di sole che salutano le alte vette dinanzi a noi, facendo risplendere la neve che ancora ne ricopre le cime, ci ricordano, una volta di più, quanto sia bella ed importante la natura.Camminare in posti come questo è un piacere (e un privilegio) e, senza accorgercene, raggiungiamo località Baite Adamè.Qui lasciamo il sentiero n.1 e seguiamo, attraversando il torrente su di un suggestivo ponte di legno, il sentiero n.30 che inizia a salire prima dolcemente, poi sempre più rapidamente lungo i pendii. Più il sentiero sale, più sono frequenti ed ampie le macchie di neve che dobbiamo atteaverse; per questo, poco sotto quota 2600 m s.l.m., quando il bivacco è nascosto alla nostra vista dalle impervie salite che ci attendono, ancora cosparse di neve e ghiaccio, decidiamo di fermarci. A volte Montagna significa anche questo: attenzione, lucidità e profonda conoscenza di se stessi e dei propri limiti. Probabilmente si sarebbe potuti arrivare fino al bivacco, ma per noi era giunto il momento di scendere. In fondo, le vere mete non sono mai quelle fisiche che ci prefessiamo, ma sono quelle che raggiungiamo dentro di noi. Ognuno va in Montagna motivi diversi, personali, ma io credo che ci sia una cosa che accomuna un po' tutti, o per lo meno è uno dei miei motivi, ed è per scoprire e meravigliarsi ogni volta della bellezza del nostro Pianeta e di questi posti ancora puri, liberi, selvaggi, in una parola, naturali.Così, scendendo, non ci sentiamo sconfitti, né insoddisfatti; al contrario, siamo felici di essere dove desideriamo e ci sentiamo più leggeri e più liberi, una parte della bellezza che ci circonda. Inoltre, abbiamo un motivo in più, per tornare in questo luogo incantevole.Allora, a presto, cara Val Adamè.